La celebrazione della Settimana Santa è nata
a Gerusalemme, nei primi secoli del Cristianesimo, quando i fedeli amavano rivivere gli avvenimenti della passione e poi, con differenze sostanziali, si è diffusa anche in Occidente. A
Gerusalemme, aveva inizio il sabato della vigilia delle Palme, quando i fedeli si recavano a pregare nella chiesa fondata in memoria della resurrezione di
Lazzaro.
La domenica mattina, ci si recava al Martyrium, la chiesa della passione, sul Golgota, mentre il pomeriggio si andava al Monte degli Ulivi. In questo percorso, i fedeli portavano in mano rami di
palma e olivo, originando la processione delle Palme.
Il martedì, i fedeli si recavano all’Eleòna (la grotta dove Gesù insegnava ai suoi discepoli).
Il mercoledì, all’Anastasis, la chiesa della Resurrezione, il vescovo leggeva il passo del Vangelo sul tradimento di Giuda.
La sera del Giovedì Santo ci si radunava di nuovo all’Eleòna e si trascorreva la notte sul monte degli Ulivi.
Le rievocazioni dell’Ultima Cena erano assenti.
Invece, all’alba del Venerdì Santo, i credenti si recavano alla Croce dove si leggeva il processo di Gesù davanti a Pilato.
Il Sabato Santo, era giorno di silenzio.
La sera della Domenica di Resurrezione, ci si recava al Cenacolo, per ricordare l’apparizione di Gesù agli apostoli.